giovedì 28 marzo 2013

Il Gabon sostiene l'integrità territoriale del Marocco (ministro gabonese degli affari esteri)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il numero di paesi pro- Polisario non cessa di diminuire
L'Unione africana (UA) soffre per l'assenza del Marocco nel suo ambito sui piani politici ed economici, ha affermato il capo della diplomazia gabonese, Emmanuel Issoze Ngondet.


''Occorre riconoscere che oggi, la UA soffre per l'assenza del Marocco sia al livello dello sforzo fatto per la pace e la stabilità sia al livello dello sviluppo economico del continente'', ha dichiarato in un'intervista esclusiva alla MAP, la vigilia della visita ufficiale di S.M Re Mohammed VI nel Gabon.

 ''Il regno del Marocco è fra i paesi fondatori dell'Organizzazione dell'unità africana (OUA) e durante molti anni, e questa ha beneficiato del suo contributo, particolarmente nella promozione della pace e la stabilità (...) l'uscita del Marocco delle file dell'OUA è stata una grande perdita'', ha fatto osservare.
 
Secondo il ministro gabonese degli affari esteri, della cooperazione internazionale e della francofonia, ''è un dibattito inutile che è stato sollevato nell'ambito dell'OUA, la cui conseguenza è la situazione che deploriamo attualmente, cioè il ritiro del Marocco dell'organizzazione panafricana''.
 
Ma oggi, ha aggiunto, i paesi che sostengono il pseudonimo Rasd ''non cessano di diminuire, mentre coloro che sostengono il Marocco non cessano di aumentare''. Per lui, ''la relazione di forze è incontestabilmente a favore del Marocco''.


Il Marocco e il Gabon firmano protocolli della collaborazione bilaterale
 
Il Sig. Issoze Ngondet, in questo contesto, ha ricordato la posizione del suo paese riguardo alla questione dell'integrità territoriale del Marocco, che ribadisce il sostegno di Libreville al piano d'autonomia proposto per il regolamento del conflitto artificiale a proposito del Sahara Marocchino.
 
Il Gabon aveva ribadito nel comunicato finale che aveva sancito la visita del Presidente Ali Bango Ondimba, nel 2010 al Marocco, che ''l'iniziativa marocchina che assegna l'autonomia alla regione del Sahara sotto la sovranità, l'unità e nell'integrità nazionale marocchina costituisce la via ideale per il regolamento pacifico e definitivo di questo conflitto''.

Arrivo di suo maestà il re Mohamed IV al Gabon
 
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
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Il portale delle città del sahara occidentale:
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martedì 12 marzo 2013


 
 
Saadani Maalainine presenta a Ginevra lo sviluppo della situazione delle donne e dell'infanzia nella regione sud
 11/03/2013


Saadani Maalainine membro del Corcas, ha partecipato alla conferenza organizzata dall'organizzazione per la comunicazione in Africa e della promozione della cooperazione economica internazionale (OCAPROCE internazionale), venerdì 8 marzo 2013, a Ginevra.

Questa conferenza che ha avuto luogo in margine della seconda sessione del Consiglio dei diritti dell'uomo, aveva per tema "i diritti dei bambini nella società dell'informazione in Africa".

Molti esperti e responsabili dell'ONU hanno partecipato a questa conferenza, in particolare dott. Krishna Ahooja Patel, specializzata internazionale, che rappresenta la lega internazionale delle donne per la pace e la libertà (WILPF), Princesse Micheline Makou Djouma, presidente e rappresentante dell'OCAPROCE internazionale presso l'ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, New York e Vienna, come pure altri esperti e rappresentanti.

I partecipanti hanno messo in evidenza l'importanza che costituisce attualmente la società dell'informazione nella lotta contro la marginalizzazione e la precarietà dei bambini, delle donne e più generalmente la famiglia.

Da parte sua Saadani Maalainine ha evocato, in occasione del suo intervento, la situazione nei campi di Tindouf mettendo l'accento sulle sofferenze delle donne che sono confrontate alla precarietà al quotidiano per il fatto stesso delle condizioni in quali esse vivono a sapere l'esilio, l'assenza di libertà di spostamento e delle condizioni minime della vita.

La rappresentante del Corcas non ha trascurato di fare un parallelo con la situazione delle donne e dei bambini nella regione del Sahara al sud del Marocco dove le riforme hanno permesso un'evoluzione significativa delle condizioni di vita delle donne e delle famiglie, pur portando una progressione dei diritti legali e delle uguaglianze tra gli uomini e le donne e pertanto, un miglioramento delle condizioni di vita della famiglia e dei bambini.

Questo miglioramento delle condizioni di vita è concretato dalla riforma del codice della famiglia ed i programmi che contribuiscono a lottare contro l'insuccesso scolastico ed al sostegno dei figli scolarizzati delle famiglie in situazione d'indigenza.

http://youtu.be/LmhashIlBWg

Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
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mercoledì 7 novembre 2012

Suo maestà il re indirizza un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde

Suo maestà il re indirizza un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde



07/11/2012







Il Marocco chiama alla mobilizzazione internazionale per porre fine al dramma sopportato dai nostri bambini a Tindouf, sul territorio algerino



Suo maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo assista, ha indirizzato, martedì sera, un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde.



Suo maestà il re ha ribadito in questa occasione, che il regno tiene con forza alla prosecuzione del processo di regolamento sulla base ''di spirito di consenso positivo, come incarnato dall'iniziativa marocchina d'autonomia'' e ''sulla base fin da costanti ed obiettivi dei negoziati, come definiti dal consiglio di sicurezza e così come li sono stati confermati da sua Eccellenza Sig. Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.''



Il sovrano, d'altra parte, ha chiamato la Comunità internazionale e l'Algeria a porre fine al dramma sopportato dagli abitanti dei campi di Tindouf, che rinnova il richiamo all'alto commissariato ai profughi per procedere alla registrazione ed al censimento di quest'abitanti.



Suo maestà il re Mohammed VI ha rinnovato l'impegno a favore dell'applicazione della regionalizzazione avanzata, ''cominciando, in primo luogo, dalle nostre province del Sud, nei confronti della possibilità che offre alle popolazioni di partecipare alla gestione dei loro affari locali e contribuire allo sviluppo umano integrato e duraturo.''



In ciò che segue il testo integrale del discorso reale:



''Elogio a Dio.



Preghiera e pace sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni.



Caro popolo,



Commemoriamo oggi con un grande orgoglio il 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde, poiché non si tratta soltanto di celebrare un'epopea nazionale che ha incarnato il comportamento civilizzato adottato dal Marocco per il recupero di suo Sahara, ma egli è presa in considerazione anche la realizzazione storica per eccellenza, nella quale attingiamo in modo permanente i valori di patriottismo. Evoca per noi la simbiosi perfetta che collega il trono ed il popolo, come pure l'unanimità senza difetto che si è forgiato attorno alle costanti ed alle sacralità della nazione.



Fedele al giuramento immutabile della Marcia Verde, proseguiamo con fiducia e determinazione la dinamica che ha impegnato, e che è incessantemente rinnovata, per consolidare e consolidare il nostro modello societario voluto ed adottato da tutti i Marocchini.



Grazie sono rese a Dio, il nostro paese ha potuto iscrivere al suo attivo importanti realizzazioni. Frutta delle riforme politiche ed istituzionali sostanziali e profonde che abbiamo avviato con una volontà sincera, in qualsiasi coscienza ed in qualsiasi responsabilità, queste realizzazioni sono anche la conclusione di cantieri che strutturano che abbiamo messo in opera e di iniziative ambiziose che abbiamo lanciato per consolidare la coesione sociale, e garantire ai nostri concittadini le condizioni di una vita libera e degna, perfettamente in fase con le aspirazioni legittime del nostro fedele popolo .



Quest'opzione giudiziosa ha raccolto l'adesione unanime del popolo marocchino che si è interamente investito nel processo di riforme che conduciamo, che ribadiscono così la sua grande fiducia nelle sue istituzioni nazionali ed i suoi orientamenti strategici. Questo appare chiaramente attraverso le realizzazioni principali accumulate dal nostro paese, in particolare la consacrazione dell'alternativa democratica tra la maggioranza e l'opposizione, alternativa che il Marocco conosce dal 1997 e che si iscrive nel quadro di una pratica politica naturale e di una dinamica in movimento perpetuo. Si inserisce anche in un passo prospettivo ed una visione chiara e lucida tanto riguardo ai cittadini che per ciò che sono stati ed insiemi che il nostro paese conta come partner.



A tale riguardo, impegniamo tutti gli attori ed i responsabili, nelle varie istituzioni, a mostrarsi all'altezza delle responsabilità di cui sono responsabile.



Oltre all'esecutivo ed il potere giudiziario, richiediamo tutte le istanze elette, tenendo presente ogni livello, a costringersi in modo permanente al nuovo concetto d'autorità, in tutte le sue dimensioni e le sue ramificazioni. Poiché, infatti, l'eletto deve essere al servizio del cittadino, issarsi al livello della fiducia che ha messo in lui, e di oltrepassare le considerazioni personali o categoriali strette.



Caro popolo,



L'iniziativa giudiziosa di conferire al Sahara marocchino un'autonomia nel quadro della sovranità del regno, della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale, costituisce una svolta importante nel processo di regolamento definitivo di questo conflitto regionale artificiale, nella misura in cui accorda a tutte le popolazioni della regione una grande latitudine per gestire i loro affari locali, nel rispetto delle loro specificità culturali.



Tuttavia, la dinamica che quest'iniziativa audacIa ha impegnato mettendo in marcia un nuovo processo di negoziati, non è arrivata, finora, alla soluzione politica consensuale e definitiva scontata, in mancanza di volontà sincera delle altre parti che persistono nei loro maneggi ed i loro stratagemmi ostruzionisti.



Nonostante queste manovre disperate, il Marocco ribadisce la sua volontà di fare avanzare questo processo sulla base fin da costanti e degli obiettivi dei negoziati, come definiti dal consiglio di sicurezza e così come li sono stati confermati da sua Eccellenza Sig.Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.



È per questo che il Marocco tiene a sottolineare la necessità di costringersi ai parametri di ricerca di un regolamento, e soprattutto, di dare prova di realismo e di spirito di consenso positivo, come incarnato dall'iniziativa marocchina d'autonomia che usufruisce di un sostegno che cresce da parte della Comunità internazionale.



Nello stesso contesto, vogliamo ricordare la posizione chiara, espressa recentemente dal signor Segretario generale delle Nazioni Unite, che sottolinea che spetta alle Nazioni Unite, nel quadro delle loro missioni, e parallelamente alla prosecuzione del processo di negoziato, incoraggiare lo sviluppo delle relazioni maroco-algerine, il cui Marocco non cessa di chiamare alla normalizzazione, compresa l'apertura delle frontiere, conformemente ai desideri di un certo numero di paesi e di organizzazioni internazionali.



Parallelamente, il Marocco chiama ad una forte implicazione della Comunità internazionale per porre fine al dramma sopportato dai nostri bambini a Tindouf, all'interno del territorio algerino, dove imperversano, in tutta la loro crudeltà, la repressione, la coercizione, la disperazione e le privazioni, in violazione ovvia dei diritti umani più elementari.



A tale riguardo, ribadiamo il nostro chiamata all'alto commissariato ai profughi perché, ai sensi delle responsabilità che gli spettano in materia di protezione, e tenuto conto degli impegni internazionali dell'Algeria come paese ospite, proceda alla registrazione ed al censimento della popolazione dei campi, conformemente alle risoluzioni del consiglio di sicurezza del 2011 ed il 2012.



Caro popolo,



Il nuovo ordine magrebino al quale abbiamo richiesto l'anno scorso, diventa oggi più che mai una necessità imperiosa che occorre trasformare in una realtà effettiva e tangibile, in previsione della costruzione della casa maghrebina comune.



Ciò induce per i cinque stati magrebini il dovere di impegnarsi a rompere con l'immobilismo che ipoteca il futuro dell'Unione maghrebina, e che ne fa già il progetto d'integrazione regionale meno avanzato sulla scala del continente africano.



Ciò impone dunque di operare francamente ed in buona fede alla messa a punto di meccanismi di solidarietà, di complementarità e d'integrazione, tale da rispondere alle aspirazioni dei nostri popoli fratelli e liberare le loro energie. Questi meccanismi dovrebbero favorire la valorizzazione e lo sfruttamento delle potenzialità comuni dei nostri popoli, come pure la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali. Permetterebbero inoltre di stimolare la crescita e la creazione di ricchezze e garantire la sicurezza collettiva.



Il Marocco continuerà a rafforzare le sue relazioni con i paesi africani fratelli tanto a livello bilaterale che regionale, nonostante l'ostinazione di alcuni da accamparsi su una posizione anacronistica che si fonda su tesi sterili ed inapplicabili, che ignora o che contrasta così le evoluzioni oggettive che conosce la cartella del Sahara Marocchino.



Parallelamente, il Marocco, sulla base della sua fede incrollabile nella precisione della sua causa e la pertinenza dei suoi orientamenti e stando consapevole interamente del dovere che gli spetta riguardo alle popolazioni del suo Sahara, non permetterà in alcun modo e sotto nessun pretesto soltanto la sorte del suo Sahara cioè tributario dei calcoli e delle manovre basse delle altre parti. È per questo che proseguiremo i processi di sviluppo e d'ammodernamento in corso nel nostro Sahara, con più costanza e determinazione.



A tale riguardo, ribadiamo il nostro impegno da attuare la regionalizzazione avanzata, cominciando, in primo luogo, dalle nostre province del Sud, nei confronti della possibilità che offre alle popolazioni di partecipare alla gestione dei loro affari locali e contribuire allo sviluppo umano integrato e duraturo. Inoltre, crea un clima mobilizzatore portato da una dinamica societaria promettente che favorisce la nascita di nuove elite, in particolare fra le donne ed i giovani, nel quadro di un'alternativa democratica aperta al potere.



Nello stesso ordine di idee, teniamo a salutare l'importanza dei cantieri multipli di sviluppo, lanciati globale a profitto delle popolazioni della regione. Sottoliniamo nuovamente la necessità di rafforzarli e insufflare loro una nuova dinamica in base alle prospettive ambiziose che si aprono grazie ai progetti che strutturano in via di realizzazione, di programmazione o di valutazione.



A tale riguardo, chiamiamo all'elaborazione di un modello di sviluppo regionale integrato e rigoroso, essendo applicato ad una scala più ampia possibile e che mira a creare una sinergia ed una complementarità tra i programmi settoriali. Poiché si tratta di raccogliere le varie sfide che la regione affronta e di favorire la predisposizione di un sistema economico regionale, che sia favorevole alla crescita ed alla creazione di ricchezze e generatore di occupazioni, in particolare a profitto dei giovani.



Per garantire le condizioni di successo di questo progetto ambizioso, ed di questo a disposizione del Consiglio economico, sociale ed ambientale in termini di competenze, di attribuzioni e di composizione plurale, è più atto a garantire la preparazione secondo un approccio che permette la partecipazione delle popolazioni interessate ed il contributo di tutti gli attori nazionali.



Caro popolo,



Proseguendo instancabilmente l'azione che conduciamo in attesa di garantire più progressi e sviluppi economici, sociale e culturale alle nostre province del Sud, ribadiamo con forza la nostra fedeltà al giuramento della Marcia Verde, restando fermamente attaccati all'integrità territoriale del regno, alla sua sovranità piena ed intera ed alle sue costanti incoronate e perseverando nella costruzione del Marocco dell'unità, del progresso e della prosperità.



È il migliore impegno di fedeltà alla memoria dell'artigiano della Marcia Verde, nostro venerato padre, suo maestà il re, Hassan II, che Dio abbia il suo cuore, ed a quella dei martiri dell'integrità territoriale.



Cogliamo quest'occasione commemorativa per rendere omaggio alle nostre forze dell'esercito reale, la polizia reale, le forze ausiliarie, la sicurezza nazionale, l'amministrazione territoriale e la protezione civile, in particolare quelli dei loro membri che sono disposti nelle nostre province sahariane, e di cui salutiamo la mobilizzazione costante per vegliare alla sicurezza e la stabilità della patria, come pure la devozione nella difesa della sua integrità.



''Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh''.














Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

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giovedì 12 aprile 2012

Secondo un giornale elettronico americano: grazie alla direzione del Marocco, l'autonomia al Sahara finirà per trionfare



Secondo un giornale elettronico americano: grazie alla direzione del Marocco, l'autonomia al Sahara finirà per trionfare

11/04/2012

Il piano d'autonomia al Sahara, sotto la sovranità marocchina, finirà per ''trionfare'' grazie alla direzione di cui fatto mostra il Marocco, scritto la pubblicazione americana, 'The Huffington Post' nel suo sito elettronico, denunciando l'esacerbazione delle condizioni di vita nei campi di Tindouf.

“Il piano d'autonomia al Sahara finirà per prevalere grazie alla direzione del regno e nonostante le manovre concertate del Polisario e di Al-Qaëda nel Magreb islamico che mira ad ipotecare il futuro di tutta una regione'', sottolinea Elizabeth Blackney, in un articolo intitolato: ''Della primavera araba all'inverno del Sahara''.

Di fronte alla promessa dell'iniziativa marocchina d'autonomia, il `Huffington Post' oppone la minaccia che fanno incombere Polisario ed Aqmi sull'Africa del Nord e Sahel, denunciando la deviazione dell'aiuto umanitario da parte dei dirigenti dei separatisti, “al dispetto delle necessità delle popolazioni che pretendono di proteggere''.

La collusione tra questi due gruppi si manifesta attraverso ''le attività illecite e spesso criminali'', alle quali si dedicano al Mali ed in Mauritania, che suscita le più grandi preoccupazioni della Comunità internazionale, nota il giornale americano.

Il `Huffington Post' ricorda, in questo contesto, un recente studio del think-tank US Carnegie Endowment for Peace che ha informato che questa collusione tra il Polisario e l'Aqmi è portatrice di ''un'instabilità profonda in tutta la regione''.

La congiunzione d'interesse tra Aqmi e Polisario costituisce la matrice di un'organizzazione terroristica alle conseguenze ''incalcolabili'' per la stabilità e la sicurezza di un insieme geografico andando dal Magreb alle grandi dimensioni del Sahel, richiama all'attenzione questa relazione.

''La franchigia dell'Aqmi nella regione del Sahel opera instancabilmente al consolidamento dei loro legami con i trafficanti di droghe nei campi di Tindouf che si sono infiltrati ad un'ampia scala reclutando una gioventù frustrata e senza illusione'', sottolineano il documento.

Lo studio di questo centro prestigioso di riflessione con sede a Washington rileva, a questo proposito, che ''l'implicazione dei giovani Sahraoui nel traffico di droga nella regione è diventata una realtà fastidiosa'', rilevando che questa gioventù “è sempre più isolata socialmente, manca d'orientamento, e non dispone di nessuna prospettiva futura ''.

Il `Huffington Post' nota, d'altra parte, che qualsiasi sostegno al Polisario non è in realtà che ''il sostegno di un'organizzazione che opera attivamente a deviare gli aiuti destinati ad una popolazione privata ostinandosi in modo cinico da prolungare la sua sofferenza''.




Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:

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giovedì 1 marzo 2012

Il Presidente gambiano si impegna a far valere la marocanità del Sahara





Il Presidente gambiano si impegna a far valere la marocanità del Sahara
 01/03/2012







Il presidente gambiano è impegnato, non soltanto a far valere la marocanità del Sahara, ma ad operare per sensibilizzare coloro che non hanno ancora temuto la questione, ha affermato martedì a Rabat il ministro gambiano degli affari esteri, Mamadou Tangara.






''La nostra posizione è chiara e non soffre l'ambiguità inferiore. La Gambia riconosce la marocanità del Sahara e ci siamo battuti per questa causa'', ha sottolineato il capo della diplomazia gambiana, in occasione della seduta d'apertura della seconda sessione della Commissione mista Marocco-Gambia.






Il ministro gambiano, d'altra parte, ha affermato che il suo paese “opera per il ritorno di questo grande paese, il Marocco, nell'ambito della famiglia africana„, facendo allusione all'Unione africana (UA).


I capi della diplomazia marocchino e gambiano in occasione della firma degli accordi di cooperazione
 



Dopo aver qualificato come ''eccellenti'' le relazioni tra Rabat e Banjul, il sig. Tangara ha espresso la volontà e la determinazione del suo paese a rafforzare la sua cooperazione con il Marocco in vari settori.






''Occorre ricordare che durante la sua ultima visita in Gambia nel febbraio 2006, S.M. Re Mohammed VI ed il suo fratello ,sua Excellence Sheikh Alhaji dott. Yahia A.J.J. Jammeh, presidente della repubblica della Gambia, avevano espresso la necessità di consolidare le relazioni eccellenti d'amicizia, di classe e di cooperazione tra i due paesi ed avevano ribadito la loro determinazione ad operare di concerto per il rafforzamento delle relazioni di solidarietà e di cooperazione Sud-Sud per il vantaggio dei popoli dei due paesi'', ha aggiunto.































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martedì 15 novembre 2011

Nuovo scambio delle visite familiari da e verso la provincia di Oued Eddahab




Nuovo scambio delle visite familiari da e verso la provincia di Oued Eddahab

15/11/2011





In un comunicato, reso pubblico, l'ufficio del coordinamento marocchino con il Minurso segnala che l'operazione di scambio delle visite familiari, controllata dall'alto commissariato per i rifugiati (ACR) tra le province del sud del regno ed i campi di Tindouf, al sud dell'Algeria, si è proseguita lunedì, dall'organizzazione del 33esimo viaggio a titolo dell'anno 2011.



Il presente scambio da e verso la provincia di Oued Eddahab ha conosciuto la partecipazione di 60 beneficiari che appartengono a 14 famiglie.



Così, 7 famiglie che totalizzano 31 persone originarie della provincia di Oued Eddahab si sono imbarcati lunedì a bordo di un aeromobile dell'ONU all'aeroporto di Dakhla a destinazione di Tindouf, prima che 7 famiglie che totalizzano 29 persone, in provenienza dai campi di Tindouf si sono sbarcati dello stesso aereo.



Questo scambio si è svolto in migliori condizioni e qualsiasi disposizione è stata adottata per garantire una buona accoglienza ai partecipanti a quest'operazione, aggiunge il comunicato.



Con questo scambio, il numero totale delle persone che hanno beneficiato delle visite familiari dal marzo 2004 ammonta ad 11.989, di cui 5.761 persone in provenienza dalle province del sud del regno e 6.228 in provenienza dai campi di Tindouf.


 

 

Fonti:

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giovedì 3 marzo 2011

L'iniziativa d'autonomia costituisce la " soluzione definitiva" per il regolamento della questione del Sahara (giornalista spagnolo)

 
 
L'iniziativa d'autonomia costituisce la " soluzione definitiva" per il regolamento della questione del Sahara (giornalista spagnolo)



 L'iniziativa marocchina d'autonomia nelle province del Sud " non è una delle opzioni, ma costituisce la soluzione definitiva" per il regolamento della questione del Sahara, ha sottolineato il giornalista ed autore spagnolo Chema Gil.

L'iniziativa proposta da SM il re risponde interamente alle aspirazioni della grande maggioranza dei sahraoui che non aspirano che a riacquistare la madre patria e vivere dignamente in pace" , ha indicato Chema Gil.

Il giornalista spagnolo, in questo senso, ha chiamato i membri del polisario a liberare le popolazioni sahraoui del vincolo al quale sono sottoposte nei campi di Tindouf sul territorio algerino per permettere loro di riacquistare il loro paese di cui ignorano le realtà a causa della propaganda polisariana.

Ha anche messo nudi le violazioni ovvie dei diritti dell'Uomo commesse dal polisario a Tindouf, in particolare la violazione di donne ed il fatto di forzare quest'ultime a procreare per moltiplicare il numero della popolazione, che sottolinea che si  di un danno grave alla dignità umana ed alla libertà della donna.

Nei campi di Tindouf, " nessuno non può esprimersi liberamente" , anche a proposito della proposta marocchina d'autonomia, ha garantito Gil, che cita l'esempio di Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud, che è stato fermato, imprigionato e torturato per avere voluto esprimere in modo pacifico e liberamente la sua opinione ed il suo sostegno all'iniziativa marocchina.La Comunità internazionale non permetterà ad Al Qaeda di squilibrare tutta la regione del Magreb, ha detto.

Si avvera che i membri ed i militanti del polisario lavorano per conto di organizzazioni terroristiche e commettono atti criminali nella zona sahelo-sahariana a favore di Al Qaeda nel Magreb islamico (AQMI), i cui i membri sono implicati in ogni tipo di traffici illecito e si dedicano al rapimento ed al sequestro di cittadini occidentali, ha indicato.

Per quanto riguarda i cambiamenti che conosce il Marocco, il giornalista spagnolo ha sottolineato che SM Re Mohammed VI non cessa di dare segni forti per incentivare i cambiamenti profondi nel Marocco, che mettono in evidenza i grandi cantieri strutturali intrapresi dal regno a livelli economico e sociale, che consolidano in tal modo, il posto del regno come " migliore barriera aperta al mondo nel continente africano".

In questo senso, Gil ha segnalato che la creazione del Consiglio economico e sociale (CES) costituisce una nuova base nella costruzione dello Stato marocchino democratico e moderno.

Evocando gli eventi che si svolgono in molti paesi arabi, il sig. Gil ha detto che i vantaggi di cui usufruisce il Marocco lo rendono meno esposto alle turbolenze che conoscono alcuni paesi arabi, che mettono l'accento sul clima di democrazia e di pace che regna nel regno.

" Questo paese dove i servizi pubblici si migliorano e si adeguano meglio alle esigenze e che riceve un grande numero di ospiti che vengono dal mondo intero, cosa che riassicura gli investistori" , ha affermato, aggiungendo che " gli investitori optano per il Marocco vista la sicurezza giuridica di cui gode".

D'altra parte,Gil ha sottolineato l'importanza del fattore culturale nella consolidazione ed il rafforzzamento delle relazioni ispano-marocchine ,mettendo l'accento ugualmente sul  maggiore ruolo che possono giocare le università di entrambe i paesi in quanto spazzi di conoscenza e di confidenza.

Di conseguenza, ha chiamato i giornalisti spagnoli ad essere più aperti sulle realtà del Marocco attuale, la sua storia ed il movimento di cambiamento che vi si opera, rompendo con le idee vecchie e stereotipate sul regno.

Ha anche chiamato i mass media marocchini a prendere parte attivamente agli sforzi fatti per consolidare la fiducia e la comprensione tra i due popoli vicini.






Fonti:

 Il portale politico del Sahara occidentale:
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